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in quello stato di perfetto equilibrio tra il corpo e lo spirito che era il suo stato naturale.
Nel mese di settembre, Senio si prese un paio di giorni di vacanza e andò a trovare Stefano. Aveva una specie di rimorso per il modo brusco col quale lo aveva lasciato; e tutte le volte che pensava a lui, se lo rammentava sempre ritto sulla soglia, con la fronte alta, i capelli sollevati dal vento, gli occhi ardenti di lagrime contenute.
Come aveva sopportata la sua sventura? Egli temeva di trovarlo accasciato, invecchiato nella triste solitudine, maledicendo agli uomini ed alle cose. Lo rivide; e la prima impressione fu subito buona.
Lo studio dove Stefano passava le sue ore di raccoglimento e tutta la casetta modesta e tranquilla avevano assunto un’aria di rassegnazione austera. Senio nel vederlo pensò che