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gli era stata compagna di viaggio, sei mesi prima, attraverso i monti della Liguria.

Rimaneva incognita, a dir vero, ma questa incognita aveva già un posto nella sua mente. Egli ne conosceva il portamento, il colore degli occhi e dei capelli, il movimento delle labbra, il profilo imperioso e delicato ad un tempo, che dava un’espressione aristocratica alla fisionomia. Era certo di riconoscerla oramai sotto qualunque abbigliamento.

Continuando la passeggiata, faceva suo malgrado un confronto con le donne che incontrava. Quale differenza! Che particolarità uggiose di volti antipatici, di figure goffe, di espressioni triviali o melense! Lei invece aveva tutto. E come si muoveva! Che grazia nel salutare, nel sorridere, nell’aprire l'ombrellino! Bella, bella, bella!

Strinse i denti, affrettando il passo e con esso il movimento della piccola canna nell’aria.