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del mondo; se fossi regina ti farei re... te la immagini la tua vecchia Corinna sopra un trono? E se fossi superstiziosa cercherei per terra e per mare un amuleto che ti salvasse da qualunque disgrazia. Ohimè, non sono nulla, non ho nulla; eppure sento che il mio affetto ti protegge. Non lo senti tu?»


Senio usciva di casa, un giorno d’estate, dopo di aver lavorato lungamente allo scrittoio. Erano quasi le quattro dopo mezzogiorno. Sulla città calavano ancora gli ardori del sole; i marciapiedi scottavano bianchi e aridi. Tutte le case avevano le persiane chiuse; davanti ai negozi le tende bianche e gialle proteggevano in pari tempo le vetrine e i rari passeggieri.

Senio camminava nel mezzo della via, accompagnando il movimento ritmico del passo con una leggera canna che teneva nella mano destra. Guardava in alto, sfidando la luce intensa che non gli recava nessuna molestia.