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Divina gioventù. | 45 |
che scopo cambiare? Poichè A. B. C. si informano su D. E. F. per eguagliare I. K. L...
Ciro Garzes dunque mi annoiava.
I suoi discorsi li avevo letti la sera prima; le sue galanterie mi facevan l’effetto del suono delle campane — le riconoscevo ad una ad una come vecchie amicizie; questa è di San Satiro, quella è la Passione... un po’ rauca; ecco Santa Maria Segreta e la Corte... palese.
— Basta, basta — lo interruppi — non avete proprio niente di nuovo?
— Egli è che sono vecchio, mia buona amica!
— Tanto meglio. Non ci è nulla di così nuovo come l’antico.
— Scherzate?
— Ma no. Il nuovo, cioè il contemporaneo, lo conosco, dunque non è più nuovo; l’antico lo ignoro e per me sarà una novità.
— Se potessi tornare indietro venti o trent’anni!
— Ebbene tornate e rimorchiatemi. Non sarete sempre stato così freddo e scolorito, suppongo. Un’occhiata retrospettiva alle speranze, alle illusioni, alle care follie della gioventù desterà forse una scintilla d’entusiasmo nel vostro petto immobile sotto il vostro panciotto inamidato. Prima di diventare cittadino elettore ed eleggibile sarete stato uomo, avrete scorrazzato per i campi col fucile in ispalla e il cappello di traverso prima di imparare l’equilibrio burocratico della vostra tuba lucida sulla vostra scriminatura compassata!
Un sospiro sollevò l’ampio torace di Ciro Garzes, e la sua cravatta Windsor - fashion — P C. e C. — M London si scompose leggermente nel triplice nodo.