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Beniamino. | 251 |
Entrò primo Beniamino col fanciullo, seguivano Roberto e Valentina silenziosi, titubanti... Che serve far tante parole?
Il cherubino gettò le braccia al collo della nonna; la sposina, solo a mostrarsi colla sua pallida faccia gentile, conquistò il cuore del salumaio; Roberto abbracciò un po’ tutti e Beniamino, per non mostrarsi troppo commosso, girava gli occhi pieni di lagrime sulle acciughe salate.
La giornata finì allegramente, e chiuse la fase dei brutti giorni per la piccola famigliuola.
Il salumaio era molto ricco, tanto ricco, che l’anno dopo rinunciò il negozio; Roberto passato dottore, in armonia coi parenti, lieto nell’amore di una cara sposa, orgoglioso del piccolo prodigio che gli cresceva sotto gli occhi, si proclamò l’uomo più felice del mondo.
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Piano però, e Beniamino? Chi più felice di lui? Tutto l'accaduto era opera sua e il suo bel cuore se ne rallegrava in segreto.
Roberto gli pagò i mesi arretrati, con una regalia per giunta, e Beniamino si trovò per tal modo straordinariamente ricco.
Davvero, tanti denari lo imbarazzavano; senonchè, visto che la sua presenza non era più necessaria, che Valentina aveva una cameriera e il piccino una bambinaia, pensò di tornare al suo paese.
Era partito una mattina di primavera, vi ritornò in