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Beniamino. | 237 |
— Vedi! esclamò Roberto giulivo, i fornitori non sono poi quella gente crudele che si immagina, essi hanno pazienza, non è vero, Beniamino?
— Oh sì! molta pazienza.
— Tu dici loro che li pagherò?
— Senza dubbio.
— Ed essi ti affidano tutto quello che vuoi!
— È la pura verità.
— Ah! — mormorò Valentina — sia ringraziato il cielo! Non potrei resistere se ci colpissero nuove disgrazie.
Intanto le assenze di Beniamino si prolungavano tutte le sere. Roberto ne fece l’osservazione dicendogli in tono amichevole:
— Birichino, cominci a svagarti, a lasciarti sedurre...
E l’onesto ragazzo si sforzava di assumere una fisonomia scapata, rispondendo con quanta malizia poteva:
— Eh! si sa, le tentazioni!...
Il fatto è, che egli aveva trovato modo di lavorare in un teatro accendendo i lumi, portando i tavoli e tirando le corde — guadagnava sessanta centesimi tutte le sere e così due volte per settimana Valentina, ebbe il pollo a pranzo.
⁂
Una volta — era il mese di luglio — il piccolo appartamento fu testimonio di un insolito andirivieni. Beniamino destato in fretta aveva visto Roberto af-