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Beniamino. | 227 |
Beniamino a parte fece queste riflessioni: che cosa sarà poi quando dormono!
— Ora, continuò Roberto, incaricheremo questo bravo ragazzo di provvederci il pranzo. Sai tu cucinare un poco?
— Friggo le uova.
— Ebbene, siamo già avanzati, perchè Valentina ed io non vi riuscimmo mai. Vi sono uova in casa?
Beniamino che aveva gettato sottosopra tutta la camera, potè rispondere con conoscenza di causa:
— Non vi è che dello zuccaro, due mele e mezza dozzina di biscotti.
— Bisogna far spesa, allora.
Valentina tirò suo marito per la manica.
— So cosa vuoi dire, angelo, non abbiamo denari; ma non è una ragione che mi accheti lo stomaco. Mangerei volontieri una bistecca, e tu?
— Oh! io m’accontento de’ biscotti.
— No, no, Valentina, questo tuo sistema dietetico non è confacente allo stato in cui ti trovi: pensa che non sei sola, pensa a quel caro cherubino...
La giovinetta chiuse con un dito la bocca di Roberto, e Beniamino si soffiò il naso.
⁂
Fra padroni e servitori erano tutti ragazzi, e se nel piccolo appartamento regnava l’amore e l’armonia restava molto a desiderarsi in fatto di esperienza e di senno.
Roberto si assentava ad intervalli sperando sempre