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Beniamino. | 219 |
della vecchia Marta, quando fu svegliato da una ruvida scossa.
Due guardie di pubblica sicurezza erano ritte davanti a lui.
Beniamino si fregò gli occhi e una delle guardie gli domandò:
— Cosa fai qui?
— Dormo.
— E non ci hai il tuo letto?
— Sì, ma lontano.
— Come ti chiami?
— Beniamino Fenoglio.
— Che mestiere fai?
Beniamino ci pensò un pochetto e rispose:
— Nessuno.
— Quali sono i tuoi mezzi di sussistenza?
— I miei mezzi... i miei mezzi... alla fine, cosa importa a voi? Vi ho chiesto qualche cosa forse?
— Conduciamolo via, disse l’altra guardia prendendolo per un braccio.
— Piano; dove volete condurmi? Io sto bene qui, io!
— Ti accompagneremo al tuo domicilio, disse la prima guardia sghignazzando.
— Ma io non ho domicilio. Sono arrivato questa mattina da *** per cercare Robertino mio fratello di latte e suo padre il pizzicagnolo sull’angolo, con un gradino e quattro barili d’acciughe, mi ha cacciato via...