![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
La pipa dello zio Bernhard. | 171 |
— e più che mai persuadevasi della presenza degli spiriti nella sua casetta, una volta così gaia e serena!
⁂
Una domenica, era il giorno natalizio del borgomastro, la famigliuola doveva riunirsi per festeggiarlo nella solita camera coi seggioloni di cuoio e la stufa verniciata; l’erker era tutto pieno di fiori e un bel mazzo di fiori campeggiava dentro un vaso di maiolica sul tavolo di abete.
Gretchen aveva dei nastri azzurri ed Elisabet un vestito rosa; appendevano entrambe festoni di edera alle pareti, ma Gretchen impallidì nel coprire con un ramo il posto vuoto al di sopra della stufa — il posto dove c’era una volta la pipa dello zio Bernhard.
Elisabet non sospirava quasi più, ma pareva un’ombra delle leggende germaniche.
Entrò Joseph Goldbacher.
— Ah! la è finita — esclamò egli lasciandosi cadere nel suo seggiolone — ho perduto la salute e il buon umore. Non mi riconosco più.
Trudchen che, standosene in cucina coll’uscio aperto, aveva sentito queste parole incominciò a borbottare rimestando furiosamente un vassoio pieno di crema:
— È il Signore che vi castiga, Joseph Goldbacher; dal dì che avete cacciato il povero Hans la maledizione è piombata sulla vostra casa.
Nessuno udì per fortuna.
— Fatti coraggio — diceva dal canto suo la buona