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Avventure di due filosofi, ecc. 147

spirito e il cuore della vostra compagna, l’incantevole Aïssa?

— Il mio sistema è di lasciare che i pori del suo corpo, mediante una temperatura dolce e molle lascino evadere in sudore tutti i miasmi dell’organismo. Una donna in istato di traspirazione è generalmente buona e compiacente; la pelle asciutta indica bile e irascibilità. Vedo poi volontieri ch’ella si occupi colle sue schiave ad ammanire succulenti manicaretti, conserve e liquori, tenendo per tal modo gradevolmente occupata la fantasia, che se fosse libera divagherebbe in fisime sentimentali tanto nocive alla felicità domestica. Non le manca per parte mia nessuno degli agi della vita; pago puntualmente le note della sua sarta e per la più corta, ieri le ho regalato un vestito colore della punta della coda di colibrì maschio, che è l’ultima espressione della moda.

— Ma e il cuore, disgraziato, il cuore?

— Mi maravigiio che non sappiate essere la donna quasi priva di questo viscere nel quale noi riponiamo le sensazioni più squisite, quantunque i pareri sieno vari e molti naturalisti propendano a credere che il cervelletto è la sede unica dei moti interni; ma, comunque sia, è positivo che la donna ha meno fosforo dell’uomo e i suoi bisogni, più ancora che i nostri, sono prettamente materiali. Quando una donna mangia, si veste e mette al mondo dei figli, è senz’altro all’apice della sua felicità.

— Ecco dunque la vostra preoccupazione coniugale — tuonò Bettredin con vivissimo sdegno: — mettere al mondo dei figli!