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Avventure di due filosofi, ecc. 143

tissimi Huxley, Vogt e Büchner, filosofi della Cocincina — poichè vorrete concedermi, caro fratello, che tutto finisce in una quistione paleontologica — il problema dello scheletro, della superficie ossea, della materia!

Un certo ordine di molecole si fondono insieme per fare un briccone e dall’armonia di certe altre nasce il galantuomo.

Bettredin, sempre assorto nelle gravi preoccupazioni della sua mente, non rispose, ma scosse negativamente il capo con tanta violenza che il turbante gli rotolò dieci passi lontano.

Nourredin, che aveva imparato i bei modi da un maestro di ballo francese, si alzò e glielo rese con molta grazia.

Bettredin ricoprì il venerabile tabernacolo della sapienza turca, sempre in silenzio, e l’altro proseguì:

— Noi educhiamo i fanciulli con un codice di morale fatta e con nozioni retoriche di virtù e di eroismo, senza badare che i fanciulli quando nascono hanno già l’angolo facciale disposto in una data maniera e che a volerlo modificare converrebbe vi mettesse opera la Natura stessa o quanto meno la levatrice con un opportuno raddrizzamento di linee. Chi insegnò al nostro santo profeta la via che dall’umile posizione di domestico lo condasse alla massima gloria? Credete che le lezioni ed i precetti degli altri avrebbero ispirato il Corano se il Corano non fosse nato con lui, in una cellula riposta della sua fronte?

Un sordo brontolìo annunciò a Nourredin che il suo compagno stava finalmente per parlare; e da