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106 | Novelle gaje |
anni per vedere il mio destino sospeso ad un bottone?
— L’affare è così serio? — domandò con interesse la mia graziosa interlocutrice.
— Il più serio di tutti. Vo a chieder moglie.
— Ah!
Non altro. Voltò il capo con naturalezza guardandosi attorno come chi cerca qualche cosa, magari una ispirazione. Io seguii macchinalmente il giro dei suoi occhi finchè la vidi aprire un armadietto, tirare una cortina di sargia che formava come una seconda barriera a quel Sancta-Sanctorum e uscirne un waterproof azzurro...
Adorabili signore, che discendendo alla porta di un teatro trascinate sulle ruote del vostro coupé la punta immacolata d’un cachemir delle Indie, dive del settimo cielo cui serpe nei magnanimi lombi il sangue di blasonati eroi, quale attitudine sta per prendere il vostro bel volto aristocratico davanti a quel plebeo waterproof?
Ahi! povera fanciulla, era il suo oggetto di maggior lusso, come lo era per me il soprabito azzurro.
Azzurri entrambi!
Ella tornò a sorridere e facendo scorrere i ditini veloci sulla bottoniera, esclamò con accento trionfante:
— Diciassette!
Capivo a metà; incominciavo a sorridere io pure e la guardavo titubante e dubbioso.
— Signorina...
— Signore, ella è servito; in un momento stacco