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Un morto. 93

cio un gran piacere... o era troppo vicina al suo buon amico...

Tuttavia vidi Emanuele così grave, così serio; pareva tanto al di sopra delle debolezze umane!...

Sofia cambiava, oh! come cambiava — non era più lei, ecco.

Tra il sì e il no, tentennando, ora accogliendo il dubbio, ora scacciandolo; un po’ dicendomi che Emanuele era un uomo d’onore, un po’ invece ricordandomi che era semplicemente un uomo, e pescando nei vecchi proverbi: La paglia vicina al fuoco — Antico amore dà sempre bruciore — Tira più forte il fil d’una gonnella che la gomena d’una nave — ragionando, sragionando, ma pieno ad ogni modo il cuore dell’avvenire di Sofia, riuscii a formulare un’idea press’a poco così:

Siavi o non siavi simpatia non è conveniente che una fidanzata passi le sere e qualche volta anche le mattine con un terzo.

Io sono persuasissima per mio conto che non c’è ombra di male e che revocazione del loro morto è tutto quanto v’ha di più peccaminoso in quei colloquii. Sofia è tanto positiva, Emanuele tanto calmo! — Sì, sì, ma le apparenze vogliono essere rispettate e se qualcuno, per esempio, si togliesse la briga di scrivere al cognato a Teheran che la futura sposina si fa dipanare le matasse dal dottore e che strimpellano insieme sul pianoforte il vecchio walzer di Arditi,