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oscurità del mondo soprasensibile, i fatti, i nomi, tutta quella storia misteriosa dell’Antico e del Nuovo Testamento si mescevano nel simbolismo di un sogno prolungato ed infinitamente soave. Le sembrava, a volte, di aver vissuto in quella terra fatale di Galilea, di aver udita la voce di Gesù, di averne seguito i passi, di essere stata sotto la croce a beverne il sangue, e per l’amore di Lui essere risorta a questa nuova vita di intera purezza, di luce imperitura.

Una grande fantasia poetica era in lei, per cui respirava in un’atmosfera di luce, e stava in rapporti ideali con una quantità di persone e di cose, confondendole soavemente per una ripugnanza innata delle verità materiali, onde spesso le stelle e gli Angeli, una rosa e la Madonna, il sole e Dio si identificavano nel suo pensiero, formavano quella ca-