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48 maria.


dolce sorella, chiusa nella capanna, accompagnava il prete nel recitare le litanie della Vergine, ella correva ad esporsi nella lotta cogli elementi, a ricevere attraverso il corpo le sferzate del vento, affrontandolo arditamente e sfidandolo colla testa alta, mentre esso le scioglieva i capelli, le strappava le vesti, la mordeva e la flagellava, costringendola tutta palpitante a ridosso di un albero, senza respiro, senza voce, col volto che si velava dalle chiome scomposte, e le labbra aperte, rivolte in alto a bevere i primi goccioloni della pioggia.

Tutto ciò che fosse battaglia la attirava, e la sua giovanile immaginazione prestava anima e volontà a qualunque oggetto.

Aveva scelto per residenza favorita un picco, il più sporgente nell’abisso, dal quale dominava da regina, piacendosi al