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20 | l'asceta. |
di soverchia indulgenza verso i parrocchiani, perchè li rimandava assolti di tutte le loro colpe.
— Le loro colpe! — esclamò allora, arrossendo di rossore e di sdegno. — Ma quali sono le loro colpe, poichè vivono al cospetto di Dio, riconoscendolo e adorandolo, poichè lavorano e poichè si amano gli uni cogli altri? e quando essi vengono umilmente a dirmi: “padre, ho peccato„ come non dovrei compatirli se io stesso pecco, e Dio volle che l’errore fosse diffuso in tutte le cose create, sì che non sempre il melo dà pomi, nè la spica è sempre piena di grano, ed alcuna volta la gallina e la tortora si cibano delle proprie uova uccidendo i loro figliuoli?
A codeste ragioni gli avversari si guardavano tra loro sogghignando e scuotendo la testa.