Pagina:Neera - Nel sogno.djvu/28

14 l'asceta.

Se dall’estasi religiosa passava all’umiltà della vita quotidiana, in ogni atto, in ogni detto portava una tale astrazione dal reale che ben presto vennero a parlare di lui come di un fenomeno, come di un essere vivente in sogno.

Aveva in quel tempo cura d’anime in un povero paesello, di cui egli era anche il più povero abitante; ma starsene scalzo sulla soglia della sua casetta, mangiare radici, rattopparsi da sè i propri abiti, non gli parevano cose contrarie alla sua divina missione.

Senonchè il fervore ascetico cresceva fuor di misura; già egli non beveva neppure una goccia del vino consacrato, avendo per il vino una ripugnanza da isterico, e meglio, quella santa mortificazione del palato che, pari a S. Girolamo, gli avrebbe fatto sorbire senza accorgersene, olio per acqua. Di più si