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l'asceta. | 5 |
Fuori dei boschi, nei cespugli sparsi, nei licheni arrampicanti, nei grossi ciuffi di rododentro, nelle ágavi, nelle ériche, nelle felci, nelle macchie brune e sinuose del muschio, nell’atteggiamento rigido dei rami delle brughiere si disegnavano ombre vaghe di persone oranti, di braccia erette al cielo, come se dalla natura tutta venisse in quell’ora e in quel luogo un irresistibile bisogno di preghiera.
Tornando ad alzare la fronte, il prete vide tutto ciò. Quei monti, quel cielo, quegli alberi, quello spazio, erano da molti anni i suoi amici, i compagni muti eppure intendenti del suo fervido innalzamento a Dio. Con un placido sguardo egli abbracciò le vette fin le più lontane, apparenti quasi nubi al disopra delle altre. Un profondo sentimento d’amore, una parentela misteriosa lo univa a quei colossi che dalla terra guardavano il