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il male. 155


— Perdonatemi o mio Dio! Io non so, io non chiedo perchè mi avete percosso; questo so che Voi lo voleste. La piccola mente dell’uomo cerca invano le cause e la ristretta aspirazione dei cuori freddi troppo si appaga del biasimo e della lode. La spiegazione è la scienza dell’uomo, il mistero è la Vostra, o Signore. Lo accetto e mi prostro. Non più vi chiederò perchè. Ogni ricerca è una profanazione. Già da secoli diceste che le colpe degli uni ricadranno sugli altri.

Ma la misura, ma il modo, ma il quando sono il segreto del vostro potere. . .

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Questo atto di umiliazione lo calmava. Svanita fin l’ultima particella dell’Io, fin quella che si riferisce in forma d’amore alle altre creature, l’asceta si elevava al di sopra del dolore umano, e, penetrato della dolcezza dell’ideale incorpo-