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il male. 125


Ristette il giovane, timoroso, sulla soglia. Alla meta del suo viaggio, gli mancavano le forze, le gambe gli si piegavano sotto e la lingua gli si appiccicava al palato. Fu Maria che lo mosse. Colla sua dolce voce e colla ingenua schiettezza gli domandò subito:

— Vedesti mia sorella?

Ancora egli non potè parlare; ma, colpito dal soavissimo accento, si avanzò, e standosene muto, la sua faccia si coperse di sì intensa mestizia e tenne sì risolutamente fissi gli sguardi al suolo, che un brivido corse nei due cuori.

— Morta? — esclamò il prete.

Il giovine tacque ancora.

Un sentimento improvviso lo paralizzava, che non era il gelo, non era la fatica, non il dolore della notizia che recava. Furtivamente sollevava la pupilla a quella purissima che gli stava