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il male. | 117 |
Era buona la pastora. Ella ebbe per Maria delle tenerezze di madre. Le faceva compassione a saperla così fuori del mondo. Mentre si svestiva in silenzio, nel breve cerchio di luce della lampadina, la guardava dolcemente.
Quanto candore sulla sua fronte! Che ineffabile armonia celestiale negli occhi e sulle labbra! Oh! la buona e bella sposa ch’ella sarebbe stata per suo cognato!
E perchè no?
Maria si avvicinò alla culla sempre con quell’aria religiosa di rispetto al mistero, di affettuosità contenuta.
— Veramente, la più bella tra le cose vive è un bambino.
— Lo credi? — e la pastora sorrise, parte di orgoglio materno, parte di maliziosa intuizione femminile.
— Poichè ti piacciono i bambini, ti