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mistero. 103


esistenza in due che era stata tanto intima e tanto serena.

— Sorella! sorella! sorella!

Così gridò nello spazio vuoto; sotto i noccioli, che sembravano piangere, umidi di nebbia, colle foglioline morte che le cadevano sulle spalle e sul capo a guisa di carezze malinconiche.

Ancora una sosta al sasso, al suo picco prediletto. Qui esitò. Da quel punto, volgendosi indietro, si scorgeva il tetto della baita, di dove in quell’ora svolgevasi una sottile colonna di fumo. Sembrava un richiamo, un invito dolce e sommesso, una tacita preghiera, un incenso d’amore, di pace, di perdono.

Con uno sforzo violento Mària si mosse, e senza più esitare, senza voltarsi indietro, senza arrestarsi, prese la discesa della valle, sparì.

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