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di quella civetteria si aggiunse una specie di crudeltà. Lydia godeva nel vederlo soffrire; godeva non per cattiveria, ma per leggerezza; perchè andava già formandosi del mondo un concetto pessimista. Scettica per posa e per imitazione, quest’abito le si stringeva sempre più al dosso, formava una cosa sola colla sua pelle. Tutti erano così, bisognava esser così. Nello stesso modo che, narcotizzandosi, si taglia una gamba senza dolore, ella era passata dalla fanciullezza alla maturanza, saltando il faticoso periodo delle prove del cuore. Prendere più che poteva, dare meno che poteva, ecco la teoria.

— Hop! Hop! — gridava, dalla sua vedetta di prua, ai due intrepidi nuotatori; mentre che dietro a lei, invidioso e geloso, il duca di Castel Gabbiano nascondeva il cranietto pelato.

Quando i giovinotti saltarono nella barca, il fragile legno ebbe una scossa; Lydia traballò