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trovano modo di svilupparsi. Quella fanciulla arriva ai trent’anni, ignorando ogni cosa, vittima rassegnata e tranquilla. La sua condizione desta pietà; ma che dire di noi, a cui fin dalla culla l’educazione, l’esempio, le letture, la società affinano lo spirito ed i nervi, pur imponendoci le stesse catene? Le invidio queste fanciulle che trascorrono i giorni rattoppando la biancheria. La salvezza di una donna, quando le manca l’amore, è l’ignoranza intera o l’intero genio.
Io non posso più essere ignorante, e anelo invano al genio ed all’amore...»