Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 32 — |
accolta per nuora una fanciulla di casa Arimonti.
Jeronima, innocente, piegò la testa sotto il fiero insulto. Come dovette soffrire di quella vergogna non sua, come dovette sentire alto, prepotente il bisogno di togliere quella macchia dalla sua famiglia! Il giovane, sinceramente innamorato, voleva sposarla contro il divieto materno, ma ella era troppo altera per affrontare la prospettiva di essere o tollerata o cacciata da una casa dove avrebbe dovuto entrare a fronte alta.
La separazione dei due infelici fu straziante. Da quel giorno Jeronima rinunciò al mondo, dando così una sfida nobilissima alla principessa che l’aveva infamata. Visse sempre nel suo castello, circondata dai poveri, profondendo ogni suo avere in opere di carità, e fondando nello stesso castello un monastero di clausura di cui fu badessa esemplare. Ci voleva il sacrificio di tutta una vita per redimere casa Arimonti.