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L’avvocato vide che non era più il caso di indietreggiare nè di mascherarsi dietro mezze parole. Si trovava davanti a un dovere di galantuomo; egli era in obbligo di chiarire la verità a quella fanciulla che gliela domandava, sul punto di firmare il suo avvenire.
— Quello che mi chiede è serio, molto serio. Non so se altri nel mio caso accetterebbe la responsabilità di distruggere una fede così viva. Io l’accetto. Se avessi una sorella, se questa sorella stesse per isposare Riccardo Keptsky, io le direi, come dico a lei, Lydia Valdora: Keptsky è un ipocrita.
Era preparato a vedere Lydia in deliquio, ma non ne fu nulla. Stette ritta nella sua poltroncina, le dita aggrappate a’ bracciuoli, le labbra contratte, gli occhi dilatati — relativamente tranquilla. Con un filo di voce gli chiese:
— Le prove?
— Senza beni di fortuna, avvezzo ad una