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— Calmi, sia ragionevole; le pare ch’io possa dare molto peso a quistioni di titoli, di debiti, di follie giovanili, quando il colpevole, ravveduto, mi dedica tutta la sua vita, tutto il suo amore?

— Senta — disse Calmi, facendo uno sforzo per dominarsi — non è il momento per discorrere di queste cose; del resto, non mi ascolterebbe, non è vero? Quand’anche le dicessi che egli è...

Si frenò a tempo. Un pallore livido invadeva le guance di Lydia.

— Vede bene, cara amica, che non è ancora abbastanza forte per sostenere la verità.

Non l’aveva mai chiamata, cara amica; una compassione profonda lo commoveva suo malgrado.

— Sarò forte, ma... non ora. Ha ragione lei, non ora.

Si alzò di scatto, correndo correndo come una macchina montata, finchè cadde quasi nelle braccia di Théa.