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una volta; essere sua per l’affetto e per il piacere, essere l’amore, ma anche la passione, ma anche il tripudio di due giovinezze!

Non era innocente; sapeva la larga parte che tengono i sensi nell’amore dell’uomo, e, cresciuta al culto della forma, adorava troppo il bello per non crederlo indispensabile. Baciava le sue mani, ringraziandole quasi per essersi conservate in tutta la purezza delle linee. Si consultava davanti allo specchio, provava e riprovava acconciature. Certi giorni, certe ore, la sua bellezza aveva degli improvisi fulgori; meriggi autunnali dal colorito intenso di porpora e d’oro, dove la natura sembra raccogliere tutte le sue forze nel vigore disperato della tavolozza, profondendo il vermiglio ai frutti, il biondo alle messi, la voluttà negli occhi della donna.

Dopo essersi lavata con acqua odorosa, sparse le guancie di polvere di riso, messa una leggera tinta di carminio sulle labbra,