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di lieti pronostici, con lamenti rassegnati e discreti, perchè Keptsky non si lasciava più vedere.
Si era già scritto per le carte di regola; il matrimonio fissato ai primi di ottobre; tutto scorreva liscio, blando, senza intoppi, in un cielo sereno.
Lydia si occupava del corredo colla sua lunga esperienza di civettuola; avrebbe voluto poter riunire in un fascio tutte le armi de’ suoi trionfi passati, se non che l’enumerazione non era facile, e certe bizzarrie che a vent’anni erano state coronate dal successo, come le avrebbe arrischiate e trentatrè?
Il rimpianto di una giovinezza perduta, perduta così inutilmente, si mesceva alla gioia di questi preparativi. Come era stata fresca, viva! Come erano stati folti i suoi capelli! e bianchi i suoi denti! e il suo collo rotondo!
Oh! se ella potesse dare a Keptsky, oltre il cuore, l’avvenenza intatta, l’avvenenza di