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Cacciato dal reggimento: Queste parole tornavano a vibrare nei nervi di Lydia, ad assolutoria terminata, e un sudor freddo le bagnava le tempie. Si figurava Keptsky avvilito, fatto segno ai sarcasmi, obbligato ad abbassare quella bellissima testa, e fuggire, andare in esilio solo, abbandonato... Tutti i suoi nervi si stendevano, battuti; dal cuore le saliva un’onda impetuosa che le faceva groppo in gola, e si scioglieva poi, scompariva alle estremità, dandole l’impressione di essere dissanguata. Le braccia le cadevano lente, moveva le labbra sulle quali sembravano volare in silenzio delle preghiere e dei baci. Non poteva, non poteva condannarlo!

E dopo avere accolto Keptsky colpevole, sentiva di amarlo ancora di più. Una specie di furore appassionato la attaccava a quest’uomo che ella difendeva in faccia al mondo e in faccia a sè stessa. Keptsky senza macchia apparteneva ancora alla società; così era