Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 310 — |
trimonio. Tornò ad abbracciarla, baciandola sonoramente sulle guancie.
Lydia rinasceva, le si allargava il cuore. Ah! come aveva potuto dubitare di lui? E su che appoggio? Per delle ciarle di club, per un pettegolezzo volgare. Arrossiva adesso.
Per nulla al mondo avrebbe osato ripetere a Théa quelle calunnie. Le disse appena, vergognandosi dell’insinuazione:
— Tu lo conosci bene?
— Riccardo?... come un fratello; l’onore e la lealtà personificati. Non è ricco...
— Oh! — interruppe Lydia con un gesto vivace.
Si intrattennero ancora, diffusamente, sul matrimonio. La baronessa aveva annunziato il suo ritorno definitivo a Vienna, ma dietro insistenza di Lydia promise di fermarsi per farle da madrina.
— Sacrifico l’amor materno all’amicizia — soggiunse con enfasi; — sono due mesi che