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che conosco da quindici anni, lei che ha visto morire mia madre... le giuro, non l’avrei lasciata finire.

— Ed io lo giuro che, l’interesse che le porto, non basterebbe a farmi uscire da una stoica indifferenza, se in fondo al mio cervello di scettico non ci fosse ancora una coscienza di onest’uomo.

Si lasciarono male, irritati, diffidenti. Lydia pianse tutta la sera, e avrebbe voluto sfogarsi con don Leopoldo, ma don Leopoldo non capiva niente. Allora decise di andare l’indomani a trovare Théa, raccontarle tutto e chiederle consiglio.

Giunse alla Villa in uno stato da far pietà.

Ogni viale, ogni albero, ogni sentiero le rammentavano i bei giorni passati, quel recente incanto di un amore che l’aveva dominata tutta. Rivedeva Keptsky, la sua nobile fronte, i suoi occhi belli e luminosi, e il sor-