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— No, no — singhiozzava Lydia — ho un presentimento di sventura.

— Forse, non troverai più mio cugino.

Ella stava per rompere in pianto, ma si fermò davanti allo sguardo di sfinge della baronessa.

Alla sera, con Keptsky, non potè nascondere il proprio dispiacere, che palliava con una finta inquietudine per la salute di suo zio.

— Non vi vedrò più, Keptsky.

— Perchè?

— Perchè sì. Una voce me lo dice.

— Non la voce del cuore. Essa parla a me, in questo momento, e mi dice tutto il contrario.

La guardava dolcemente, circondandola col raggio cupo dei suoi occhi. Non era nulla, eppure Lydia si sentì consolata.

Per tutta la sera egli le stette vicino, occupandosi di lei sola.

Una volta appena, avendogli Théa rivolta