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lorita in confronto al piacere di vederlo e di ascoltarlo!
Una mattina volle provare a uscir sola, senza avvertirlo.
Rifece i medesimi sentieri che faceva con lui, passando sotto gli stessi alberi, spronando, rallentando la corsa; ma come tutto era differente! Che cosa fredda, monotona! Presa da una malinconia atroce spinse il cavallo a galoppo, finchè giunse a un gruppo di salici, dove il giorno prima egli si era impigliato colla faccia; ne strappò due o tre ramoscelli, vi immerse le guancie e la bocca, deliziosamente; indi riprese a galoppare come una disperata, gridando nell’aria: Riccardo, Riccardo.
Don Leopoldo non stava troppo bene; aveva i suoi reumi, aveva una coriza; desiderava abbracciare la nipotina.
— Tornerai — diceva Théa a Lydia, vedendola tanto spiacente nel dover abbandonare la Villa.