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godimento che non aveva ancora un nome, questo bocciolo che non era ancora fiore, come ogni forza trattenuta e chiusa, le dava rapimenti intensi. — Keptsky, diceva, è impossibile ch’io non vi abbia conosciuto in un altro mondo; dobbiamo essere stati amici o parenti; perchè non saprei spiegare diversamente il fatto strano ch’io vi sento in me.

Ragionavano spesso di questa sensazione, che egli attribuiva a forza magnetica. Per convalidare il suo asserto, le diceva che egli non aveva mai potuto pensare all’Italia senza provare una fitta al cuore, e che questo era certamente più che un presentimento, era un fluido lontano, ma potente, che agiva a sua insaputa.

— Siete spiritista?

— Sì. Gli spiriti governano il mondo; nulla noi facciamo per noi stessi. Non sempre un angelo ci guida, però credo che uno spirito ci domini sempre.