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forze sperperate, il tratto di genio di un autore incompreso.
Finalmente ella amava.
Mille rivelazioni le davano, ad ogni ora, una sorpresa nuova. Si sentiva buona, dolce, piena di compatimento. Incontrando nei campi i fanciulli dei contadini, si fermava ad accarezzarli tutta intenerita, presa da una simpatia che rimoveva le sue viscere di donna. I poveri la commovevano; un vecchio cieco che passava le giornate seduto sopra un muricciolo, pregando per i suoi figli morti, le strappò lagrime di vera pietà. Perfino il cielo, gli alberi, l’intera natura le apparivano con forme e colori nuovi, più umanamente vivi.
Non avendo ancora rivelato a sè stessa il suo amore, non chiedeva neppure se Keptsky l’amasse. In tale periodo di formazione, bastava alla sua felicità la presenza del Dio ignoto. I giorni volavano così rapidamente che le restava appena il tempo di godere, e questo