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con tutta l’emozione di una congiura, mettendoci la droga del mistero. Alcune sere, quando la contessa aveva potuto afferrare il parroco, accontentandosi di un tarocco o di un tresette; quando la baronessa era chiamata altrove per dare o per sorvegliare un ordine, Keptsky si avvicinava a Lydia, misurando certi passi comicamente tragici che la mettevano subito di buon umore, e a voce bassa, solenne, le mormorava:
— Domani?
Per solito, la risposta di Lydia era uno scoppio di risa dentro le trine del suo fazzoletto. Al che egli aggiungeva:
— L’ora?
E lei, soffocando la voce:
— Quando canta l’allodola.
— Il motto d’ordine?
Oh! quello poi variava tutte le volte. La prima era stato: Perruque blonde et collet noir; la seconda: God sawe the queen; la terza: