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avesse messo l’ali, prese a battere, seguendo quello sguardo, incontro alla visione ignota.
Per alcuni istanti non parlarono, continuando a camminare adagio sulla ghiaia del viale, all’ombra tenera e fresca delle acacie. Le sembrava, a Lydia, che non si sarebbe stancata mai, tanto i suoi piedini posavansi leggeri e l’aria tutto intorno la abbracciava mollemente, quasi portandola.
Se non fosse stata imminente l’ora dell’asciolvere, avrebbe incominciato a discorrere per davvero.
Intanto pensava alla infinita varietà di temperamenti, classificandoli a norma di alcune sue particolari osservazioni, per cui era venuta a distinguere cinque categorie ben distinte di persone: i caldi, i freddi, i tiepidi, i morbidi, i pungenti — qualità queste che si fondevano e confondevano spesso, non tanto però da privarla di un campionario scelto.
Don Leopoldo, per esempio, era, secondo lei,