Pagina:Neera - Lydia.djvu/270


— 260 —


all’altra parte che si agita nel mondo dei sogni. Le sembrava di vivere due vite ben distinte, ben definite: la materia abbandonata a sè stessa, nell’oblio di un soffice guanciale, e la fantasia, seguendo l’istinto alato, ridiventata anima ideale, tuffarsi nell’infinito. Due sensazioni, due godimenti.

A poco a poco però, mentre il corpo le si appesantiva, torpido, e sembrava una massa inerte, anche le sensazioni si confondevano. Aveva la percezione di una morbidezza, senza poter distinguere se fosse nelle braccia, nelle spalle o al cuore; se fosse il contatto della poltrona o la memoria di una carezza. Si sentiva bene, ma era perché stava bene o perchè vedeva bello? E che cosa vedeva? E vedeva poi realmente? Era solamente sicura di sentire? O non sognava invece? Od era forse morta, e assisteva in ispirito alla trasformazione di sè stessa?

A un tratto l’oblio la invase tutta. L’ul-