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dei campi, dei prati opulenti, e più in fondo, radiosamente calma, la linea del cielo.

E il canto continuava lento, disteso. A tratti una invocazione più alta, quasi fatta con maggior fervore, colpiva le orecchie di Lydia: Regina Angelorum; Regina Martirum; Regina Virginum. Le voci erano appassionate, piene d’amore più ancora che di fede. Certi volti rugosi si illuminavano di una luce ispirata, certe labbra si protendevano come per baciare. Ora pro nobis, ripetevano in coro quelle donne, strette, unite da un solo sentimento, assorbite tutte nella dolcezza mistica della preghiera.

Lydia, ritta accanto al pilastro, era la sola che se ne stesse muta. Non sapeva pregare. Le venne bensì una voglia grande di conoscere quel canto, di ripetere quelle parole soavissime, ma non sapeva, non sapeva.

Ancora, come quando aveva voluto intendere i poeti, come quando aveva voluto in-