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— No. Ho un motto, lo sai?
— Il motto degli Arimonti?
— Quello di Costanza Jeronima: O tutto o nulla.
Disse ciò alteramente, eppur dolcemente, mentre un raggio di luce pura le passò dentro gli occhi.
— Anch’io — continuò Eva a voce bassa — ho un motto: Essere amata.
Costanza riflettè un istante, scosse il capo, e disse rapidamente, con sicurezza:
— Non basta.
Eva tacque. Si era mossa per parlare coll’amica: tornò ad appoggiare la testa alla parete, fissando davanti a sè, nel vuoto, gli occhioni umidi e molli.
Quantunque l’attenzione generale fosse rivolta alla sposa, due o tre uomini si distrassero a guardarla. Sembrava, così immobile a ridosso del muro, un quadro di Giorgione. Aveva i capelli di un biondo intenso, rutilanti di luce, e gli occhi grandissimi, neri,