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era subito invitata ad entrare in camera; Lydia, alla prima occasione faceva altrettanto. In capo a quindici giorni sapevano l’una dell’altra tutte le intimità femminili, la forma dei loro busti e la guarnizione delle loro camicie. S’erano provate le scarpe: Thèa, per quanto avesse il piede piccolo, non potè entrare nelle scarpine di Lydia; Lydia, a sua volta, trovò che la cintura di Thèa misurava un centimetro meno della sua.
Ma non erano ancora al tempo dell’invidia. Lydia si mostrava entusiasta della sua baronessa, ne parlava con tutti, esaltandone lo spirito, la disinvoltura, l’eleganza piccante.
Facevano dei progetti grandiosi. Quando Thèa sarebbe tornata a Vienna doveva condurre Lydia con sè; suo marito, il barone, l’avrebbe vista tanto volentieri.
— Ti lascia fare quello che vuoi, tuo marito?
— Lo credo bene!
La baronessa sembrava una donna piena-