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XII.

Novembre sfrondava i boschi: le lunghe colonne d’edera che si erano imporporate agli ultimi calori dell’estate riprendevano i toni del verde morente; nelle rade chiome dei castagni sibilava il vento, i pioppi si torcevano con flessuosità convulse. Sembrava che una mano brutale strappasse agli alberi le foglie, l’erba ai prati, i fiori allo stelo.

La nudità sofferente della natura appariva dovunque; un velo grigio cadeva dal cielo e