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mai da qual lato prenderla e che, alla fine, la prendevano dal lato peggiore.

Un’altra colpa di Lydia era quella di non avere un amante, pur vivendo in mezzo agli uomini, sempre, troppo, con una affettazione di mascolinità che ad alcuni riusciva ripugnante, ad altri incomprensibile, ai più ridicola. Accadeva così che invece dell’amante che non esisteva, gliene attribuissero parecchi, e poichè l’invenzione, in tali circostanze, è la più facile delle cose, il numero, la qualità ed il modo non avevano limiti.

Una spiacevole avventura la disgustò, per alcuni giorni, della società maschile. Fra i compagni di caccia, ella era entrata in confidenza con un giovane ufficiale. Scherzavano volentieri insieme, correndo pazzamente per i campi; ella lo burlava, lo punzecchiava con frizzi, lo invitava a raggiungerla alla corsa, promettendogli il fiore che teneva in petto. Faceva, insomma, quello che aveva sempre