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ridendo della sua poca destrezza e volendo ad ogni costo trovare un piacere nella nuova occupazione.

La parte più gaia della partita restava però sempre l’asciolvere, fatto nell’aperta campagna, dove i turaccioli dello sciampagne volavano scoppiettando fin sopra gli alti castagni. Era allora che si raccontavano le storielle piccanti, gli aneddoti salaci. Lydia che in casa, sola, era presa dalla più cupa malinconia, portava tuttavia in società il suo brio d’una volta; commediante che porta i suoi diamanti falsi per obbligo di professione.

Lo spirito disinvolto e mordace era diventato la maschera del suo viso. Quando doveva trovarsi colla gente, si preparava, prima, si aizzava da sè stessa, con uno scetticismo crudele che andava poi a ricadere sugli altri; e per questo dicevano che era senza cuore, una testa vuota, una civetta rotta a tutte le arti. La sfida ch’ella gettava continuamente