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non che gli lasciassero la Revue des deux mondes.
Quell’anno, Lydia non volle andare in nessuna stazione balnearia; era ristucca di mare, di monti, di tables d’hôte. Passò i mesi più caldi a Belgirate, coricata dentro un’amaca, sotto gli alberi del giardino.
Lesse in quei mesi tutti i romanzi di Flaubert, di Daudet, di Droz e i nuovissimi di Maupassant e di Bourget; ne lesse anche di Tolstoï, perchè era alla moda, e di Zola, perchè lo dicevano scandaloso, ma le parve invece noioso.
Il suo editore le diede poi tre romanzi italiani. Quelli li rimandò senza tagliarli: non leggeva mai romanzi italiani. Si fece spedire i poemi di Coppée, che le procurarono anch’essi una certa delusione. Le piacque solamente Angelus. Il bambino, allevato da due vecchi, che muore per non poter espandere la sua calda giovinezza, la commosse molto. Durante alcuni giorni non potè levarselo dalla