Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 172 — |
a piangere, colla fronte sulla spalla dell’amica.
— Sono infelice, sono infelice — le mormorava all’orecchio; — non puoi credere come sono infelice!
Le proposero, in quei giorni, un matrimonio col marchesino Strutti, il quale erasi molto compromesso con una ballerina. Premeva, ai genitori, che i tre fiori della loro corona non andassero ad ornare i capelli della saltatrice, ed avrebbero accettato volentieri Lydia, che era ricca e sola, per assicurare il marchesato.
— Potrei maritarmi insieme a te — disse ancora Lydia a miss Seymour, e lo disse con tale accento di ironia, che Eva la guardò in faccia. — Sì. Un padre sciocco ed una madre civetta, accorgendosi che il loro rampollo, dotato delle medesime qualità, sta per cadere nelle reti di una avventuriera, pensano saggiamente di metterlo al sicuro nel santo ma-