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Eva non faceva confidenze. Più riservata, più fredda, ascoltava sorridendo a fior di labbra. In fondo a’ suoi occhi neri, nel raggio vellutato dello sguardo che sembrava, talvolta, nascondersi all’ombra delle palpebre, ella proteggeva il suo segreto; e se, ad onta de’ suoi sforzi, un pallore più intenso, un rapido sollevamento del petto tradiva la violentata emozione, miss Seymour aveva pronto il suo raggiante sorriso che accaparrava tutta l’attenzione, e impediva di scrutare più in là.

— Che io non mi mariti — diceva Lydia qualche volta — è naturale. Sono fantastica, imperiosa, e mi burlo di tutti gli uomini che aspirano alla mia mano. Ma tu, con tanta bellezza, con tanta virtù e tanti meriti, è impossibile che rinunci a formare la felicità di un uomo; sarebbe un delitto.

A tali insinuazioni miss Seymour chinava i bellissimi occhi e non rispondeva nulla.

Per un istante Lydia aveva sospettato di