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gendo nessuna lagrima, guardando l’ammalata e tutti e tutto con due grandi occhi estatici nei quali la sorpresa dominava ancora il dolore.

— Tornerò fra qualche ora.

Così disse l’avvocato accomiatandosi; erano le tre del mattino. Lydia gli prese le mani disperatamente.

— Non è nulla, nevvero? Mi dica che guarirà!

Egli non la guardò neppure; svincolò le mani, mormorando:

— Speriamo, speriamo.

Don Leopoldo sembrava impietrito sull’ampio seggiolone ai piedi del letto, mentre Lydia, che aveva le sensazioni più inquiete, cambiava ogni momento di positura, sospirava, interrogava, stringendosi ora il cuore, ora le tempie.

Il medico aveva somministrato una pozione e ne stava aspettando l’esito, scambiando di tratto in tratto brevi parole con don Leopoldo.