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Si gettò abbandonata sul parapetto del terrazzo, fingendo di guardare la luna, molto indispettita contro Calmi, che ella avrebbe voluto ammansare come un agnello, e più che mai desiderosa di conquistarlo.

In quella notte di primavera, ella che era pure aliena da ogni sentimentabtà, provava un vago desiderio di avventure romanzesche.

Era la luna che batteva sul mare, riconducendole alle labbra le strofe amorose delle canzoni napoletane? Era la brezza che la toccava dolcemente, quasi tentandola, penetrando innocente e lasciva sotto le pieghe flosce della vestaglia, facendole errare sulla pelle l’impressione di una carezza? Si sentiva donna. Il fiore sbocciato della sua giovinezza mandava acuti profumi; non amava, ma un uomo era vicino a lei; un uomo che il suo cuore e la sua mente respingevano e che i suoi sensi inconsciamente chiamavano.

Le pareva che una dichiarazione amorosa